Il programma splitboard UCPA orientato allo ski touring
Come per tutti gli amanti di snowboard freeride e di montagna, scoprire lo splitboard per me è stato meraviglioso. Dopo un pò di esperienza di brevi splittate, ho deciso di provare un programma dove la parte di alpinismo e risalita è più marcata: il camp di splitboard UCPA a Argentiere (Chamonix) con touring di alcuni dei ghiacciai più belli della zona del Monte Bianco.
Ecco il diario della settimana!
Alcuni scatti della settimana
Photo credits, in order from left to right, starting with the first row: Rodolphe, Lorenzo, Thomas, Thomas, Thomas, Rodolphe
Arrivo a Chamonix: Sabato 23/03
Arrivo il sabato per poter surfare tutta la domenica e riprendere un pò la mano, visto che sono un pò arrugginito. Raggiungo Chamonix con un bus FlixBus da Firenze e scopro che ci sono davvero molte linee Flixbus che collegano le principali città del nord Italia con le Alpi francesi. Parto da Firenze il venerdì sera alle 23 e 15 per arrivare a Chamonix alle 10 e 30 del sabato mattina, senza cambi: viaggio un pò lungo, ma in questo modo arrivo direttamente alla fermata dei bus di Chamonix senza dover pensare a cambi e coincidenze.
Lascio i bagagli nella struttura UCPA di Argentiere e vado a fare un giro nel centro di Chamonix, baciata dal sole primaverile. Questa fantastico paese alpino non finisce mai di stupirmi.

La stuata in onore di Jacuqes Balmat e Horace-Benedict de Saussure
Verso le 17 rientro in struttura e mentre faccio il check in e ritiro lo skipass conosco altri due ragazzi che sono nel mio stesso gruppo di splitboard. Ci organizziamo per sciare insieme la domenica, visto che il camp con l’istruttore inizia il lunedì.
Lo skishop interno mi consegna uno snowboard da utilizzare la domenica, mentre lo splitboard verrà consegnato la domenica sera. Nel frattempo lo staff si segna angoli, stance e la misura dello splitboard di cui ho bisogno, per farmelo trovare pronto la domenica pomeriggio.
Giornata freeride di riscaldamento: domenica 24/03
Oggi insieme agli altri due ragazzi che ho conosciuto ieri scegliamo la sezione di Le Tour per una bella giornata di riscaldamento. Le condizioni sono primaverili: la neve è compatta la mattina e molla nel pomeriggio, ma scegliendo dove andare in base all’esposizione; ci si può ancora divertire tutta la giornata!
Al rientro in struttura ritiro il mio spitboard, un Rossignol XV – quello di Xavier de la Rue, per intendersi.
Il giorno prima mi sono già stati consegnati i bastoncini telescopici, le pelli, i coltelli, i ramponi e l’imbracatura. Praticamente tutto il necessario, tranne zaino, l’ARTVA e scarponi che mi sono portato da casa, anch’essi forniti a chi non li ha portati.

L’attrezzatura fornita
Alle 18 e 30 c’è un meeting generale, durante la quale vengono date tutte le informazioni utili per il soggiorno. La sera sono stanco e decido di andare a letto presto, domattina il ritrovo è alle 8 e 30 per un breve briefing di sicurezza.
la prima giornata di camp splitboard: lunedì 25/03
Alle 7:00 suona la sveglia, poi colazione, preparazione del pranzo al sacco e briefing dedicato a chi prende parte ai programmi di fuoripista: circa 100 persone ogni settimana. Il responsabile degli istruttori e delle guide alpine ci parla dell’importanza dello spirito di squadra per la sicurezza e la prevenzione degli incidenti fuoripista e ci ricorda che nonostante il rishio valanghe questa settimana sia molto basso (2 su 5) i rischi della montagna non devono essere mai sottovalutati.
Alle 8 e 40 ci troviamo davanti alla struttura con la guida alpina che ci guiderà per tutta la settimana, Vincent. Nel gruppo oltre me ci sono 3 ragazzi francesi, un inglese e un belga. Strano che non ci siano svedesi all’appello, di solito sono sempre molto numerosi nei programmi di fuoripista.
Il giorno prima mi sono già stati consegnati i bastoncini telescopici, le pelli, i coltelli, i ramponi e l’imbracatura. Praticamente tutto il necessario, tranne zaino, l’ARTVA e scarponi che mi sono portato da casa, anch’essi forniti a chi non li ha portati.

Il ritrovo dei gruppi davanti alla struttura UCPA
Oggi andiamo a Le Tour. Dopo un breve riscaldamento e un paio di discese ci allontaniamo dalle piste per l’esercitazione di sicurezza. Vincent ci spiega come utilizzare l’attrezzatura di sicurezza, come comportarsi per prevenire situazioni pericolose e come reagire in caso di valanga. Alla fine della spiegazione si passa alla pratica: ognuno è chiamato a fare una ricerca individuale, dopodichè facciamo una ricerca di gruppo, anche praticando come spalare per l’estrazione di una persona sommersa dalla neve.

Minuti contati
Finita la ricerca test, si parte per il primo itinerario fuoripista, la neve non è per niente male! È già ora di pranzo e decidiamo di camminare 10 minuti e mangiare lontano dagli impianti. Non ci fermiamo a lungo, giusto una mezz’ora e si riparte. Questa volta le condizioni dell’itinerario scelto da Vincent sono davvero ottime e noi iniziamo a essere in sintonia con le tavole, yahooo!

La prima discesa
Ci fermiamo a metà discesa; è il momento testare gli split in risalita: una ventina di minuti di per rinfrescarsi la memoria e praticare un pò di inversioni.
Finita la giornata rientriamo in struttura e ci troviamo con Vincent al bar, per accordarci su cosa portare il giorno successivo, visto che rimarremo a dormire al rifugio Albert premiere, per splittare sul ghiacciaio di Le Tour.
Verso il rifugio Albert Premiere: martedì 26/03
Pranzo al sacco per due giorni nello zaino, controllo ramponi e si parte in direzione Le Tour.

Si riparte! Photo credits Rodolphe
Dopo un bel traverso si inizia a splittare.

Splittin’ in the blue
Dopo circa 2 ore il percorso diventa troppo ripido, si continua con i ramponi, split in spalla.

Siamo sui 45° – Photo credit Lorenzo
Si inizia l’attraversamento del ghiacciaio, procediamo in due cordate da 4 e da 3 persone. Qui abbiamo il primo inconveniente, il ragazzo davanti a me scivola mentre stiamo attraversando una parete piuttosto ripida e si ferma qualche metro piú in basso solo perché siamo legati. Per fortuna è solo un breve momento di spavento, niente di più.

Non è per niente morbida come sembra – Photo credits Thomas
La giornata é splendida, il sole splende sulla neve che ci circonda. Verso le due ci fermiamo per pranzo, la vista non é male e siamo vicini alla cima!

Un panino non è mai stato così saporito
Si riparte splitboard ai piedi, che bello scivolare di nuovo sulla neve senza dover camminare, si procede molto piú velocemente. Finalmente raggiungiamo il passo del col des Autannes, che soddisfazione! C’é vento e la temperatura percepita é molto piú bassa rispetto a solo qualche metro piú giù. Il paesaggio é incredibile. Da qui si vede il rifugio Albert premiere, dove passeremo la notte.

La prima discesa – Photo credits Denis
Per si passa da un canale piuttosto stretto e ripido, con rocce esposte e neve dura. La guida sotterra il suo splitboard sotto la neve e lo usa come peso per un sistema di sicurezza: scendiamo uno per uno, legati.
Mentre il secondo scende, sento uno strano rumore, simile a quello di quando si buca una gomma dell’auto: involontariamente ha tirato la maniglia per gonfiare l’airbag di sicurezza!

Il test involontario dell’airbag
É finalmente l’ora di qualche curva, ce le siamo guadagnate!

Verso il rifugio Albert Premiere
In cima alla Tête Blanche – Photo credits Thomas
Dopo pranzo é l’ora della prima discesa sul ghiacciaio: teniamo una distanza tra 20 e 50 metri tra ognuno di noi, per minimizzare il rischio crepacci.

La prima discesa sul ghiacciaio
Dopo qualche minuto è il momento dell’inconveniente, mi si tronca di netto lo spoiler dell’attacco destro. Non male considerando che siamo appena partiti. Faccio cambio attacco con la guida che si inventa un attacco col fil di ferro e scende comunque in grande stile!

Ice ‘n ride – Photo credits Rodolphe
Alla fine della discesa ci fermiamo per un drink al sole, ripercorrendo i bei momenti della giornata.
La traccia 3D di Thomas della giornata
Verso il rifugio d’Argentiere: giovedi 28/03
Il gruppo sta diventando sempre più affiatato. Si parla, si scherza e si ride molto di piú del primo giorno. Anche perchè stiamo insieme praticamente tutto il giorno tutti i giorni!
Oggi niente bus, si parte dagli impianti del grandes montets, a 5 minuti a piedi dal centro UCPA. Sembra piú caldo di ieri e in quota ci dovrebbe essere meno vento. Io che soffro particolarmente il caldo parto in maglietta a maniche corte e giacchetto.
Si splitta per un’oretta e mezzo per scendere in direzione il ghiacciaio, dove per pranzo ci attende un bel “tavolo” con vista.

Il tavolo riservato per pranzo
Nel pomeriggio la guida ci convince a splittare un’oretta per una discesa al tramonto.

L’ultima discesa della giornata – Photo credits Lorenzo

Il rientro è ripiduccio, ma ne è valsa la pena!
La sera il rifugio è pieno e rimaniamo un pò in sala dopo cena per una partita a monopoli Chamonix edition, per rimanere in tema!

Chi compra l’Auguille du Midi? Photo credits Lorenzo
Il col d’Argentiere: venerdi 29/03
L’ultima giornata. Si parte presto, alle 8 siamo già fuori per il riscaldamento: un traverso su neve durissima, con pendenza molto impegnativa!

Trova Wally (Lorenzo)
Splittiamo per l’ultima volta tra panorami mozzafiato, circondati da ghiacciao e montagne. In giro non c’è nessuno, siamo soli in questa cornice da cartolina. Arriviamo in cima al col d’Argentiere a quasi 3600 metri giusto in tempo per il pranzo.
In cima al Col d’Argentiere – Photo credits 1st picture Lorenzo

Lo scalatore senza pelli e ramponi
Mentre finiamo di pranzare la guida va a fare una passeggiata sulla cresta.

Fancy a walk?
E’ già ora di ripartire e godersi questa discesa con circa 2400 metri di dislivello!

Il passaggio sul ghiacciaio è spettacolare – Photo credits Rodolphe
La traccia GPS 3D di Thomas della giornata
Alle 17 e 30 facciamo un breve debriefing al bar della struttura UCPA e visto che il sabato mattina non abbiamo impegni, alcuni si concedono un aprés ski allo Chambre Neuf – una delle istituzioni della scena aprés ski a Chamonix!
L’ultimo giorno: sabato 30/03
Oggi non ci sono attività organizzate, ma lo skipass è ancora valido. Alcuni di noi si ritrovano per qualche discesa, poi pranzo, check out e si torna a casa.

L’ultima foto dal terrazzo, prima di ripartire

Alla prossima Chamonix, è sempre un piacere venire a trovarti!
Conclusioni: com’è stata la settimana di splitboard?
La settimana è volata e siamo stati fortunatissimi con il tempo, visto che il sole non è mai mancato. Anche se, sinceramente, a me piace più scendere alla ricerca di neve fresca che risalire la montagna, mi sono davvero divertito. Un programma del genere è perfetto per il tempo primaverile, per gustarsi il paesaggio montano durante le lunghe e assolate giornate di fine Marzo. Raccomanderei questo camp a chi ha già qualche esperienza di splitboard e vuole fare un pò di touring. La zona è incredibile, con i suoi maestosi ghiacciai e le guglie che circondano Chamonix su tutti i lati.
Un grazie ai ragazzi che hanno partecipato al programma con me, per una settimana fantastica e per aver condiviso con me le loro immagini, utilizzate per la pubblicazione di questo articolo.
Lorenzo , Thomas, Rodolphe, Denis and Alastair, thank you!

Sorry Denis, I didn’t have one with all of us!
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